Queste di Mario Stellatelli sono opere di una semplicità astrale, antitesi descrittiva di una fotografìa in apparenza semplice, in realtà architettata su complicate quanto perfette regole geometriche.
I soggetti sono “estratti” dalla banalità quotidiana, certamente “poveri”, ma intuiti e rappresentati in una geniale, quasi metafìsica, concettualità spaziale con dolcissime nuances cromatiche che riproducono per “assonanza” il reale in una delicatissima, affascinante, continua astrazione. Infatti, funghi, agli, sedani, pesci, mitili, vengono proposti “sospesi” in un silenzioso quanto insolito nitore spaziale. Il colore, sfumatura – suggerimento – talora tocco appena accennato – tal altra suggestione – invenzione alchemica certo, viene colto dalla psiche quasi per caso appena poco al di là della soglia subliminole. Il risultato è importante, significante, intelligente, gradevolissimo anche se, come tutto quello che è più inusuale, può essere gustato pienamente solo dai palati più raffinati.
Appare evidente una costante, paziente ricerca tecnica ed espressiva. La carta da stampa diventa banco di lavoro, crogiuolo, marmo, tela, sotto le mani di Stellatelli che ne conosce mille possibilità occulte, mille risposte, che intravede mille soluzioni a sua disposizione e sa poi scegliere sempre la migliore, ritengo che questa ricerca provenga da livelli inconsci per poi venir “tradotta” in un sintetico codice poetico, spaziale, cosciente e poi, infine, trasferita sulla carta da stampa. Non esiste infatti tecnica fotografica, per quanto si voglia raffinata, che, priva di un’acuta direzionalità semantica, possa produrre immagini d’Arte. Qui il risultato va ben oltre la “forma” e lo stesso supporto cartaceo, invadendo il campo stupendo della poesia.
Dalla presentazione di Carmelo Coco Dalle Molle nel libro “Viraggi 1985 – 1995”
6 aprile – 27 aprile 2019
Villa Viscontid’Aragona
Via Dante, 6 Sesto San Giovanni (MM1 Sesto Rondò)
Orari di apertura
Mar/Ven 10,30-18,00
Sabato 10,30-17,45
Dom/Lun Chiuso