Biografia artistica di Zino Citelli

Zino Citelli Nasce nel febbraio del 1961 a Palermo, laureato in economia aziendale, fin da piccolo è stato fortemente attratto dalla fotografia, la curiosità è una predominante del suo carattere e questo lo spinge ad osservare con interesse tutto quello che lo circonda. Non è ossessionato da uno stile fotografico in particolare ed è alla costante ricerca di scene da fotografare. Non è difficile quindi, trovare tra i suoi scatti svariati temi frutto di attenta osservazione del mondo ed i suoi movimenti a 360 gradi, dopo anni dedicati alla fotografia ed all’apprendimento della tecnica, esercita questa attività con grande amore ed alcune sue immagini, sono delle rappresentazioni della sua stessa anima. Ha partecipato a concorsi fotografici ottenendo riconoscimenti e pubblicazioni su autorevoli riviste collaborando anche con alcune testate giornalistiche nazionali per alcuni progetti fotografici.

Tra i vari riconoscimenti possiamo annoverare:

Da una collaborazione artistica con Benetton nel 2018 viene inaugurata la mostra fotografica “CONTAMINAZIONI ” presso la sede dello Store Sisley di Palermo;

sempre nel 2018, viene invitato ad esporre nella citta’ di Napoli la mostra fotografica “CONTAMINAZIONI”

Nel dicembre 2018 foto esposta presso Il consolato italiano a Londra alla mostra Synthesis di Vincenzo Muratore a cura di Elisabetta Rizzuto;

Nel 2018 e il 2019  partecipa al progetto fotografico Borderless sul tema dell’integrazione con 7 foto esposte alle mostre che si sono svolte nelle prestigiose sedi di Palazzo Moncada a Caltanissetta, Galleria  Arte Moderna (G.A.M.) di Catania e Palazzo Chiaramonte Steri di Palermo.

Nel 2019 la foto dal titolo “Il monumento di ferro” viene selezionata per la prestigiosa mostra “Countless Cities” delle città del mondo alla Biennale di Sicilia al Farm Cultural Park di Favara che vede coinvolti solo 28 artisti provenienti da tutto il mondo.

nel 2020 la foto “Luna Park” vince il concorso internazionale 24 scatti bike selezionata tra oltre 600 foto provenienti da tutto il mondo.

Nel 2021 Mostra fotografica personale “FRAMMENTI DI TEMPO” presso il Complesso Monumentale dello Spasimo di Palermo della durata di un mese che ha visto la presenza di più di tremila visitatori;

la mostra fotografica AZOLO è stata inaugurata nel 2022 nella splendida cornice del Museo regionale di arte moderna e contempiranea Riso a Palermo.

 

Il progetto fotografico, dedicato al borgo siciliano di Poggioreale, nasce semplicemente dalle emozioni che riescono a suscitare i luoghi descritti attraverso le immagini. Poggioreale vecchio nell’immaginario collettivo che anima il ricordo del terremoto del Belice del ‘68, viene ricordato come un borgo fantasma, dalle atmosfere tetre che comunicano un senso di abbandono, l’impossibilità di una restituzione alla comunità di quanto si è irrimediabilmente perduto. Dal mio punto di vista, protagonista assoluta di quanto oggi è ancora possibile osservare è la natura che ha deciso 57 anni fa di interrompere il ciclo vitale di un paese e di una popolazione che a seguito di un terribile terremoto, nel giro di pochi minuti, ha vissuto la distruzione dei luoghi e il successivo abbandono. La natura rimane la sola protagonista, anche attraverso i colori della vegetazione incolta e infestante che si è integrata ai resti dell’originario paesaggio urbanistico. A distanza di mezzo secolo la scena che ci si pone davanti agli occhi vede questa protagonista riappropriarsi dei luoghi e delle atmosfere facendo a meno della presenza umana, ridimensionando gli aspetti surreali e riempiendo ogni angolo di vitalità selvaggia.

Nonostante tutto restano ben visibili le tracce antiche dell’uomo e della comunità che ha fondato quel borgo, trasformando le campagne in un paesaggio armonioso nei tratti, semplice, rurale, povero ma con una fisionomia precisa, in termini identitari e di appartenenza.

In questa selezione di immagini, reportage di diverse visite iniziate 9 anni fa, ho cercato di mettere a fuoco la bellezza di quel che resta attraverso le forme, i colori e le suggestive atmosfere delle macerie sospese nel tempo che ancora oggi sembrano restituire i suoni e le immagini della vita passata.

Le foto esaltano i dettagli dei colori e le forme illuminate dai fasci di raggi di luce che si insinuano nelle voragini tra le macerie. Nel mio repertorio ho cercato di restituire un’idea di bellezza in un luogo dove la bellezza può sembrare un paradosso, dove si fa strada la vegetazione che copre parzialmente le rovine, dove vivono e si sono insediate senza alcuna preoccupazione per la presenza umana alcune forme di vita animale, sembra difficile poter affermare che le rovine suscitino bellezza. Il mio intento in tutti gli scatti realizzati era quello di cogliere le tracce di una bellezza perduta e che resta sospesa nel tempo.

Le tracce delle immagini fotografiche sono incentrate sui dettagli, sulle sfumature e sui colori che il tempo sta pian piano sbiadendo, una testimonianza di vita e di rinascita che può vincere il sentimento di abbandono e di morte, almeno nella proposizione artistica che attraverso il fotoreportage, valorizza la simbiosi virtuosa natura e memoria sublimando nella ricerca dei colori forti, il senso dell’abbandono e dell’incuria che ancora purtroppo caratterizza il comprensorio del Belice tra i colori sgargianti spicca l’azolo, una miscela di polvere che nella tradizione rurale veniva usata dalle nostre bisnonne, oltre che come disinfettante nel lavaggio delle lenzuola, anche per tinteggiare gli interni delle case e vincere il tempo che scrostava le pareti. L’azolo nelle immagini proposte è l’indaco siciliano, che crea accordo tra cielo e terra, rinsavisce e recupera la potenza del mito.

Zino Citelli

La mostra fotografica rende visibile un particolare punto di osservazione che Citelli vuole dare a quei luoghi attraverso le sue immagini che hanno ispirato l’artista a valorizzare quel che resta sospeso nel tempo e a cercare una paradossale bellezza delle tracce dell’uomo e della natura che pian piano sta riappropriandosi dei luoghi sopra descritti e mira a introdurre e condurre lo spettatore-visitatore in una percorso multi-sensoriale che lo veda attraversare e perdersi dentro una serie pannelli fotografici di grandi dimensioni che, per suggestioni antiche e contemporanee, trasporti il visitatore in uno spazio senza limiti e confini evocando profumi, effluvi, odori buoni e non, tratto distintivo della Sicilia . L’intento dell’artista e fotografo Zino Citelli è quello di comunicare ed emozionare lo spettatore-visitatore attraverso quelle immagini della nostra terra che a loro volta lo hanno emozionato che illustrano la realtà dei luoghi da vari punti di vista: storico, sociologico e artistico.