“NON SOLO CON GLI OCCHI”

  • uno sguardo lungo 25 anni – 

Una retrospettiva che raccoglie i miei

principali lavori fotografici con i quali

ho potuto toccare i temi dell’umano

Si parte dal 2001, con l’Iran, ed in particolare da una storia dedicata al suo universo femminile. Donne che scorrono in silenzio è un progetto nato per celebrare l’8 marzo, raccontando di Donne lontane, agli antipodi delle nostre emancipazioni. Il Senegal, con Sale Nero ci riporta al 2003 ed ai raccoglitori di sale del lago Rhetba, meglio conosciuto come Lago Rosa, un tempo famoso anche per essere stato il luogo della destinazione finale della corsa automobilistica “Parigi – Dakar”.  Con un balzo temporale che arriva fino al 2011 e all’era della fotografia digitale ci troviamo poi A dislivello del Mare, sulle spiagge della Sardegna, dove ambulanti e vacanzieri, sotto un accecante sole di giugno, abitano a tempo determinato una riva che riserva loro sogni diversi e paralleli. Sarà la volta quindi di alcuni dittici realizzati nel 2015 che, con un gioco di parole e di composizione, affrontano il tema de L’aspetto in Volontario. Degli anni 2016 e 2017 è il progetto Barconi d’Alto Bordo che ha inteso puntare l’obiettivo sull’eccesso alimentare che contraddistingue la giornata tipo del crocierista, esasperata dal consumo continuo e “gratuito” di cibo e dallo spreco che ne consegue. L’idea parte dalla consapevolezza di come tutto ciò sia in assoluta antitesi con la sofferenza del migrante, del fuggitivo, del rifugiato che, senza esser qui rivelato, percorre sullo stesso mare la propria miserabile crociera verso la meta della sopravvivenza, o addirittura v’incontra la morte. Per concludere questo viaggio, la mia “crociera” sbarcherà nei Quartieri Spagnoli di Napoli. Adagio Napoletano, realizzato dal 2019 al 2024 è lungi dall’essere un reportage di denuncia, al contrario vuole essere l’esaltazione dell’umanità e della comunicabilità possibile, grazie alla pratica del rispetto, della considerazione e, perché no, grazie al ponte della fotografia.

 

Stefania Adami (bio)

Nasce nel 1962 ed a soli 11 anni, da autodidatta, inizia un lungo percorso di formazione fotografica amatoriale. Dal 1995 è socia attiva del Circolo Fotocine Garfagnana. Negli anni si è dedicata alla fotografia di reportage sociale viaggiando per le strade del Mondo e dell’Uomo. Ha documentato l’universo femminile iraniano e il popolo senegalese in patria.

Ha realizzato storytelling sul volontariato in Italia e sugli eccessi alimentari consumati a bordo delle navi da crociera. Ha raccontato di immigrati africani e di donne colpite dal tumore al seno.

Dal 1996 ha vinto molti premi e ricevuto diversi riconoscimenti. Numerose le mostre personali e collettive, le pubblicazioni su libri fotografici e sulla stampa di settore. Ripetuta la partecipazione a talks, giurie, serate ad invito.

Nel 2016 la sua opera “L’InquiLinea del 2014” viene stampata in formato gigante ed esposta in via permanente nel museo a cielo aperto di “Bibbiena, Città della Fotografia”.

Nel 2018 riceve il premio di “Autore dell’Anno FIAF” e nasce la monografia “Una privata consapevolezza”.

Nel 2022 il progetto “Adagio Napoletano”, viaggio intimo nell’Umanità dei Quartieri Spagnoli di Napoli, si aggiudica diversi premi nazionali, fra cui il “Fosco Maraini per il reportage” e il secondo posto nella finalissima di “Portfolio Italia – Gran Premio Fuji”, raccogliendo numerosi apprezzamenti di critica e di pubblico.

Nel 2023 riceve dalla Federazione il titolo di “Maestra della Fotografia Italiana”.

Nel maggio 2024 viene invitata a tenere un talk al prestigioso “Festival Internazionale di Giornalismo e Fotografia Flaiano fO” sul tema: “I marziani dell’immagine: sguardi sull’Italia contemporanea”.  

Nel marzo 2024 “Adagio Napoletano” è in mostra al Festival Fotografico Europeo ed a maggio 2024 vince il concorso “Percorsi” al “1° Festival della Fotografia Italiana” aggiudicandosi la stampa del libro omonimo.

Oggi varie sue fotografie fanno parte di importanti collezioni private nazionali e internazionali.