KAOS… ORDINATO 2018-2020
di Andrea Mirenda
Il Caos come generatore di confusione, di distruzione, brutturia, disarmonia.
Il Caos come negatività a tutto tondo e nient’altro.
O forse no?
Perché Il caos non è affatto fenomeno a senso unico; evoca (anche) creazione, mescolanza rapida e non governata, compenetrazione, unione di energie dalla forza devastante, capaci di infrangere le barriere della convenienza, della logica, dello status quo.
La vicenda umana, dalla notte dei tempi, è segnata da fenomeni caotici che, nella prospettiva storica, hanno finito addirittura per divenire la “condicio sine qua non” di quella che oggi chiamiamo “modernità”.
Per fare un esempio, le invasioni barbariche contribuirono, da un lato, al disfacimento di un sistema agonizzante e disfunzionale, dall’altro, alla creazione di un ordine giuridicamente diverso e meglio capace di interpretare i tempi nuovi.
Insomma, un caos che può muta il suo dna e, da distruttore, divenire ordinatore…
E nell’ordine caotico, non più contradictio in adiecto, possiamo trovare (anche) armonia e bellezza.
Il lavoro in mostra muove, per l’appunto, da questa premessa, per così dire, ideologica, collocandosi nell’ambito delle ricerche concettuali, dove l’azione esecutiva è poca cosa rispetto al momento ideativo che la precede.
Si tratta di scatti che ho eseguito su pellicola, senza aver cura dell’oggetto e della composizione. Esaurite le 36 pose, ho riavvolto la pellicola; ho atteso 3-4 mesi per far scendere l’oblio sul rullino; ho riesposto i fotogrammi sempre con il medesimo criterio, sovente muovendo il rocchetto per disallineare le doppie esposizioni così effettuate.
Questo modus operandi ha condotto a risultati quasi sempre infruttuosi.
Quasi sempre…tranne che per le immagini mostra, figlie di casualità anarchica, il cui ”perché”, sul piano estetico, viene lasciato all’osservatore.