Titolo

La macchina fotografica come uno specchio. Conversazioni intime con l’altro, il mondo e sé stessi.

Intro

Ho un grande rispetto per le differenze.
Ho sempre voluto avvicinarmi e capire lo “sconosciuto”, o lo “strano”.
Mi interessa anche l’auto-estraniamento – come possiamo tenerci nascosti e sentire vergogna per alcuni aspetti che ci riguardano nel profondo.

Credo che se non abbiamo paura di parlare con gli estranei, di visitarli, ed ascoltarli – diventiamo capaci di mettere da parte pregiudizi e preconcetti.
Raggiungiamo la comprensione, abbracciamo l’empatia. L'”altro” diventa uno di noi.

Inoltre, attraverso il privilegio di ascoltare gli altri, i racconti onesti delle loro vite, io possa ottenere più conoscenze sulla mia stessa vita. Che io possa trovare più auto-accettazione.

La fotografia è una forma di guarigione.
Il mio lavoro è un processo di auto-osservazione che si sviluppa attraverso conversazioni intime con l'”altro”, il diverso di me; conversazioni che utilizzano immagini, testo e
video. Attraverso la fotografia sono in grado di riesaminare tutto: chi sono, cosa penso, cosa sento, la mia educazione, la società, la religione.
Lavoro con persone che incontro per strada o online.
Piuttosto che usare la macchina fotografica come barriera o separazione tra me e l’altro, condivido il controllo del mezzo – dove, come e quando usare la mia macchina fotografica – dando libertà di espressione all’incontro.
Si presentano come sono, come desiderano, senza alcuna imposizione.
Permettendomi di essere fisicamente ed emotivamente vulnerabile, li incoraggio ad affidarmi le loro vulnerabilità.
La documentazione finale è vera, sincera nel momento presente, a volte cruda.
La macchina fotografica è uno specchio, l’osservatore diventa l’osservato, lo specchio la persona riflessa. Ci piace quello che vediamo?

La mia pratica artistica col tempo è diventata un’indagine sul potere della fiducia nelle relazioni umane. Le nostre menti possono liberarsi dalle abitudini che hanno coltivato: da opinioni inutili, giudizi, paure, atteggiamenti, valori? Cosa è reale?

Le foto in mostra sono una selezione di ritratti di sconosciuti di 3 progetti realizzati a Londra – I am your mirror, love, sex and relationships e The theatre of the mind.

Dal 2018 sono artista membro del collettivo di Action Hybride con sede a Parigi.

Ho partecipato a mostre collettive a livello internazionale tra cui Londra, Parigi, Bruxelles, Berlino e Roma.

 

Inaugurazione 24 Febbraio ( dalle 19 alle 21) Periodo espositivo 25 e 26 Febbraio, 4 e 5 Marzo (orari di apertura: mattina dalle 10 alle 12:30, pomeriggio dalle 17 alle 20)