La Fotografia come conservazione della memoria.

L’aspetto rivelatore attribuito alla fotografia, unito a quello di conservazione della memoria, già alla fine dell’Ottocentoaveva dato vita alla Fotografia Spiritica. William H. Mumler e William Hope, solleticarono l’ingenuità e la curiosità del pubblico sfruttando le loro abilità di ritocco in camera oscura: le doppie esposizioni e altri trucchi servirono così per “catturare” e rendere visibili le anime dei cari estinti.
Giancarlo Rupolo, lasciando da parte gli intenti fraudolenti dei vecchi medium-fotografi, mette in atto un analogo processo, lavorando sulla memoria e sul tempo, ma soprattutto portando alla luce ciò che altrimenti non sarebbe possibile vedere.
Pripyat, città sorta appena 16 anni prima a soli 30 chilometri dalla centrale nucleare “Vladimir Lenin” di Chernobyl, nel 1986 in seguito all’esplosione del reattore 4 fu evacuata in poche ore, lasciando ai suoi 50.000 abitanti solo il tempo di prendere con sé i documenti.
A distanza di trent’anni, i bambini e i giovani, allora disseminati in varie parti del territorio sovietico, cercano di riallacciare legami e contatti attraverso siti web e social; ciò ha spinto Rupolo a creare un racconto straziante e poetico, unendo le riprese da lui effettuate durante un viaggio nella città fantasma, alle immagini d’epoca postate dagli sfollati.
Grazie ai sapienti montaggi dell’autore, scolari, allievi e piccoli sportivi emergono dai vecchi album dei ricordi e si riposizionano in questi ambienti un tempo familiari; su quei volti in posa per la foto scolastica, intenti a seguire una recita di fine anno o a sfogliare un libro illustrato, pare di scorgere una malinconia premonitrice, accentuata dai luoghi fatiscenti, pervasi da una luce acida, quasi una diretta emanazione dell’atmosfera ancora satura di radiazioni.

Lorella Klun

 

Giancarlo Rupolo

Nato nel 1945, foto amatore. Ha iniziato a fotografare, per passione, nel 1978 sviluppando l’interesse verso il reportage di tipo sociale. Ha frequentato numerosi maestri quali Gianni Berengo Gardin, Mario de Biasi, Fulvio Roiter, Franco Fontana, Romano Cagnoni, Roberto Salbitani, Giovanni Marozzini, George Tadge, Giancarlo Torresani, Ernesto Bazan, Paul Lowe, Ziyah Gafic, Francesco Cito e Angelo Ferrillo.  Ha effettuato vari reportage tra cui la circoncisione nella cultura mussulmana, la vita nei campi Rom in Albania, la vita dei contadini e la medicina di un guaritore nella foresta del Camerun, il non tempo all’interno del carcere, la desolazione di Chernobyl e Pripyat, il dolore di Srebrenica e i movimenti di massa durante ricorrenze religiose.

Ha al suo attivo 45 mostre fotografiche personali e 72 collettive. Ha vinto vari premi tra cui, il “10° Premio Mario Giacomelli”, il “XXIV Premio Città di Verona”, la “Farfalla d’argento” e “Farfalla d’oro”, terzo premio “Urban”   il premio “Giorgio Trani” per il reportage, premio speciale della giuria al concorso “Giancarlo Siani”, il 45° “Truciolo d’oro”,  il primo premio al concorso internazionale  “Luz Contra el Racismo” a Madrid, il “Trofeo Pollitzer”, “Portfolio Italia Gran Premio Hasselblad” 2016, finalista al  Siena International Photography Awards. Nel 2017 Vincitore con il riconoscimento di “New talent of the year award” dal  “M.I.F.A. Moscow International Photography Awards” nella categoria amatori, ha ricevuto la “Onorevole menzione” nel concorso “Family of Man“ promossa da IPA International Photography  Awards e la “Onorevole menzione” nel concorso annuale 2017 indetto dall’ IPA  International  Phtography Awards. Nel 2018 ha ricevuto la “Onorevole menzione” nel concorso “One-Shot  Harmony Documentary “ promossa da IPA International Photography  Awards. Onorevole menzione della ”Royal Photographic Society” al “22 Gran Tour delle Colline”, finalista alla manifestazione URBAN nelle categorie Street Portfolio e finalista al “Premio Voglino” a Lodi.  Vincitore del concorso “Monochromatic Visions” indetto da Nikon Club Italia. Nel 2019 vincitore del concorso “Con le mani “ indetto da Nikon Club Italia.

Una foto è presente nel calendario prodotto da Amnesty International per celebrare il 50° anniversario di fondazione. 

E’ stato nominato “Autore dell’anno 2012” FIAF per il F.V.G. 

Ha ricevuto dalla FIAF l’onorificenza AFI “Artista della Fotografia Italiana”  nell’ anno 2016.

Orari:
da martedì a sabato 17:00-19:00
domenica 10:00-12:00 / 17:00-19:00