PRESENTAZIONE AUTORE: MICHELE MACINAI
La sua passione per la fotografia sboccia nel 2009, frequentando un corso di fotografia per principianti. Da allora inizia a dedicarsi con sempre maggiore entusiasmo a questa attività e nel 2012 comincia ad interessarsi anche ai concorsi fotografici, partecipando dapprima solo a concorsi nazionali patrocinati dalla FIAF, poi anche a competizioni internazionali con patrocinio FIAP, PSA, GPU etc., ricevendo ottimi risultati e numerosi premi. Partecipa più volte anche alla Coppa del Mondo con la squadra Italiana della FIAF, in particolare nel 2013 quando l’Italia vince la medaglia d’oro, classificandosi al 2° posto nella 25a Biennale FIAP per stampe a colori, e nel 2019 quando si aggiudica la medaglia di bronzo classificandosi quarta nella 28a. Partecipa inoltre a molte mostre collettive e realizza anche diverse mostre personali in Italia ed all’estero. Riveste il ruolo di giudice in numerosi concorsi fotografici nazionali ed internazionali. Nel 2018 viene nominato Direttore della FIAP World Cup for Clubs, incarico che tuttora riveste occupandosi della organizzazione e della gestione di questo importante e prestigioso concorso patrocinato dalla FIAP al quale possono partecipare tutti i clubs fotografici del mondo.
PRESENTAZIONE MOSTRA DAL TITOLO
“SGUARDI DALL’ETIOPIA”
Durante un viaggio in Etiopia a fine 2015 ho avuto l’opportunità di visitare e fotografare alcune delle tribù che vivono nella Lower Omo Valley, la bassa valle del fiume Omo nell’Etiopia sud-occidentale. Quella è stata per me la prima volta in cui ho avuto l’opportunità di venire a contatto con persone appartenenti a civiltà con usi, costumi e tradizioni così lontani dalla nostra. Fin da subito sono rimasto particolarmente colpito dagli sguardi di queste persone e dai differenti, a volte contrastanti, stati d’animo che i loro occhi parevano esprimere: curiosità, timore, simpatia, diffidenza, umiltà, fierezza … Da questa sensazione, che mi ha accompagnato per tutto il viaggio, nasce l’idea di una mostra fotografica costituita da alcuni dei ritratti che ho realizzato durante questa esperienza e che meglio rappresentano ciò che ha suscitato in me tale sensazione. Ho scelto di utilizzare il linguaggio del bianco e nero poichè questo, eliminando le “distrazioni” del colore, pone maggiormente in evidenza lo stato d’animo del soggetto ripreso.











