NATURA SELVAGGIA.
Stampe alla gomma bicromatata.
Mostra di Pierluigi Rizzato

Pierluigi Rizzato, padovano, fotografo da oltre 35 anni, si dedica con particolare passione e impegno alla fotografia naturalistica. La realizzazione delle sue immagini coniuga una profonda conoscenza delle caratteristiche dei soggetti, acquisita attraverso studi e ricerche, oltre  ad una paziente osservazione sul campo. 
E’ uno dei componenti della squadra italiana della FIAF, con la quale ha vinto 13 Coppe del Mondo FIAP.
Ha vinto oltre 600 premi in concorsi fotografici internazionali in 57 paesi del mondo.
Nel 2009 ha ricevuto l’onorificenza IFI (Insigne Fotografo Italiano).
Nel 2013 viene  designato  “Fotografo dell’Anno FIAF ” e nell’occasione viene pubblicato un secondo libro dal titolo “Istinto animale”. 
Nel 2014 ha ricevuto l’onorificenza MFIAP (Maitre Photographe de la FIAP), undicesimo fotografo italiano a raggiungere questo traguardo.
Nel 2019 ha ricevuto l’onorificenza EFIAP/d3 (Excellence de la Federation Internazionale de l’Art Photographique Diamond 3) – ad oggi sono solo due fotografi in Italia (Rizzato e Giuseppe Tomelleri) .
E’ stato membro di giuria in decine di concorsi nazionali ed internazionali (Slovenia, Austria, Turchia, Vietnam, Spagna).
E’ Direttore del Dipartimento Esteri della FIAF, FIAP Liaison Officer per la FIAF  ed anche Direttore del Servizio Etico della FIAP.

La gomma bicromatata è un processo di stampa che ha avuto la sua massima diffusione tra fine ottocento e primi novecento. Si tratta di un procedimento di stampa a contatto in cui il negativo deve avere la stessa dimensione dell’immagine finale che si vuole produrre. L’immagine si forma su un foglio di carta da disegno per acquerello dove viene steso con un pennello uno strato di soluzione di gomma arabica, contenente un pigmento colorato, a cui viene aggiunta una soluzione di bicromato di potassio. Il foglio viene esposto, a contatto col negativo, ai raggi di una lampada UV a vapori di mercurio (ma va altrettanto bene la luce del sole). Le parti che prendono più luce, in corrispondenza delle trasparenze del negativo, si induriscono e si insolubilizzano; mentre le parti che si trovano sotto le zone più dense del negativo rimangono solubili in acqua. Il foglio di carta viene immerso in acqua, dove avviene lo sviluppo dell’immagine, quindi lasciato asciugare. La gelatina o la gomma arabica si scioglieranno nelle parti che non sono esposte alla luce, resteranno invece insolubili, e quindi induriscono e rimangono aderenti al supporto nelle zone che sono esposte alla luce: avremo, in questo modo un’immagine costituita da uno strato di gomma arabica) sul supporto cartaceo. L’immagine sarà in rilievo: più spessa nelle zone maggiormente esposte, più sottile nelle altre.
Possono essere aggiunti altri strati di gomma colorata, con più colori che si fondono allo scopo di aggiungere ulteriori sfumature, per rendere più profonde e ricche di dettaglio le ombre o le luci dell’immagine. 
In questo processo ogni immagine, realizzata rigorosamente a mano, è un unicum mai perfettamente riproducibile.