“Il Respiro del Garda”

Silenzi in bianco e nero tra acqua, luce e ricordi

Nel cuore del paesaggio gardesano, dove la luce sfuma lentamente e l’acqua sembra trattenere il tempo, prende forma questa raccolta di immagini sospese.

“Il Respiro del Garda” è un viaggio intimo e silenzioso lungo rive vuote, tra nebbie sottili e riflessi fragili, delicatamente custoditi dal lago. Il bianco e nero è un’astrazione, che scolpisce l’essenziale, rivelando la poesia dell’assenza e una quiete malinconica, il ritmo naturale di un luogo che respira piano — come un pensiero che ritorna.

Attraverso lo sguardo di Mattia Zaldini, il lago si rivela nella sua forma più meditativa: una soglia tra il visibile e l’invisibile, tra la luce e la memoria. Le sue fotografie non descrivono, ma evocano qualcosa di più profondo; non gridano, ma sussurrano un’esplorazione dal sapore introspettivo, per chi cerca, nell’immobilità di un paesaggio, il riflesso di qualcosa che è andato perduto… o forse che non se n’è mai andato davvero.

“The Breath of Garda”- Silences in black and white among water, light, and memories.

In the heart of the Garda landscape, where light fades slowly and water seems to hold time still, this collection of suspended images takes form.

“The Breath of Garda” is an intimate, silent journey along empty shores, through subtle mists, and fragile reflections held gently by the lake. Black and white is an abstraction, carving out the essential, revealing the poetry of absence and a melancholy stillness, the natural rhythm of a place that breathes softly — like a thought returning.

Through the eyes of Mattia Zaldini, the lake reveals itself in its most meditative form: a threshold between the visible and the unseen, between light and memory. His photographs do not describe, but evoke a sense of something deeper, they do not shout, but whisper of an exploration with the flavor of introspection for those who seek, in the stillness of a landscape, the reflection of something that has been lost… or perhaps never truly left.

 Mattia Zaldini è un fotografo nato a Verona, con lo sguardo sempre rivolto verso ciò che spesso passa inosservato. La sua storia con la fotografia comincia da bambino, quando si diverte a scattare con una piccola macchina fotografica. Col tempo, quello che era un gioco è diventato un modo di stare nel mondo: osservare con calma, ascoltare i silenzi, raccontare emozioni attraverso la luce.

Il suo stile è essenziale, lento, contemplativo. Ama il bianco e nero perché elimina il superfluo e lascia spazio all’anima delle cose. Che si tratti delle rive nebbiose del Lago di Garda – luogo a cui è profondamente legato – o di una grande città in movimento, Mattia cerca sempre un momento sospeso, un dettaglio fragile, una storia che si rivela nel silenzio.

Non ama l’idea della fotografia “veloce” o urlata. Preferisce camminare, aspettare, entrare in sintonia con i luoghi prima ancora di scattare. Per lui la macchina fotografica è solo l’ultimo passo: prima vengono lo sguardo, la sensibilità, l’ascolto.

Nel corso degli anni ha preso parte a esposizioni, progetti editoriali e workshop, collaborando con realtà italiane e internazionali. È stato premiato due volte nella sezione bianco e nero del concorso I Shot It, ha co-fondato la piattaforma photoverona.com e ha condiviso la sua esperienza come docente ospite per bcpa.com e co-instructor nei percorsi formativi di Discover Still.

Per Mattia, la fotografia è soprattutto un atto di ascolto. Non cerca di raccontare tutto, ma di aprire spazi interiori. Le sue immagini parlano sottovoce, come fanno i ricordi più vivi: non si impongono, ma restano. Per questo, ogni scatto è anche un invito – a rallentare, a guardare meglio, a sentire di più.

 Inaugurazione  sabato 28 giugno 2025 ore 18.00.