Attese Tradite

Lello Fargione

Camminare fra le rovine di vecchi impianti dismessi e abbandonati della Sicilia Orientale è come attraversare a grandi falcate la storia di questa parte dell’Isola, una storia d’ideali violati e di attese tradite.

C’è tutto questo tra le rovine di quella che un tempo era, ed è ancora, una delle zone industriali più importanti d’Europa, una zona che è stata, insieme, la fortuna e la disgrazia di questa parte della Sicilia.

L’aria è impregnata dell’odore intenso del “passato”, rottami di ferro arrugginito continuano a riempire il territorio, tutto intorno è un disastro: vecchi impianti che si stagliano al centro del golfo, imponenti come il senso di abbandono che trasmettono; vegetazione che nasconde alla vista un complesso di edifici in rovina, circondati da pozze di liquami dove galleggiano i vecchi elmetti degli operai e i barili una volta pieni di composti chimici; piccioni che nidificano tra i vetri rotti dei grandi finestroni arrugginiti e rompono, con il loro battito d’ali, il silenzio funereo che sembra fare paradossalmente rumore, e si fa sentire se ci si addentra in questa surreale realtà.

Il destino di questa zona sembra ormai segnato: è stato inesorabilmente sacrificato sull’altare dell’industrializzazione che ha cancellato la presenza dell’uomo, della vegetazione esistente per far posto a impianti mostruosi, di una mostruosità ancora più impressionante al cospetto della bellezza dell’ambiente circostante. E così questa terra rigogliosa, improvvisamente diventa rumorosa, ma di un rumore metallico un rumore senza anima, tipico delle macchine.

Oggi, dopo il grande sogno industriale, tutto tace, non si ode più il rumore dei macchinari, né si scorge la frenesia del cambiamento. C’è solo un silenzio assordante, quello di una comunità che ha smesso di sognare e di sperare.

Inaugurazione venerdì 21 Aprile 2023 ore 18,30
Galleria FIAF di Augusta Photo Freelance / Ronco Rossi, 12 -August (SR)