A Est di Paperino

Felice Cucinotta

Il titolo richiama ironicamente il film di Alessandro Benvenuti “A Ovest di Paperino”, ma qui il viaggio procede nella direzione opposta: se nella pellicola del regista toscano con “Paperino” veniva intesa l’ominima frazione di Prato, questo viaggio fotografico fa rotta verso quell’Est europeo che da decenni custodisce una memoria viva di trasformazioni, contraddizioni e rinascite. “Per me Paperino è l’Italia intera, stato simbolo del nostro Occidente distratto ma spesso bramato da lontano con la tenerezza e l’aria sognante di chi sa riconoscere le proprie fragilità.

Felice Cucinotta attraversa strade e piazze di città dell’Europa orientale con uno sguardo attento alla vita minuta e resistente. Nella sua street photography emergono frammenti di un’umanità che ha conosciuto il peso della storia, ma non si è arresa e gradualmente riemerge. Tra questi luoghi, l’Albania diventa emblema di resilienza: un popolo che dopo conflitti interni ed esterni ha saputo ricostruire sé stesso con mani, sguardi e gesti quotidiani trasformando la ferita in forza silenziosa. Non mancano riferimenti ad altri territori martoriati da eventi storici tra cui anche Serbia e Polonia.

Le immagini di “A Est di Paperino” restituiscono proprio questa tenace vitalità: mercati improvvisati, spettacoli di piazza, volti segnati ma aperti, architetture che testimoniano ancora le cicatrici del tempo. È un racconto che non indulge nella nostalgia, ma celebra la dignità della sopravvivenza e la poesia dell’ordinario.

Guardare “A Est” significa in fondo guardare di nuovo “ve

rso casa”: riconoscere che al di là della distanza geografica, esiste una stessa urgenza di vivere, ricominciare e sorridere anche quando tutto sembrava perduto.

Le immagini proposte sono frutto di anni di viaggi verso Est, in cui l’autore ha utilizzato diverse tipologie di attrezzature che creano una ordinata disomogeneità tonale.

BIOGRAFIA

Felice Cucinotta nasce ad Augusta (Sr) nel 1981. Il primo approccio con la fotografia lo ha all’età di nove anni con una macchinetta fotografica giocattolo assemblata con le uscite del settimanale “Topolino”. Negli anni ha acquisito i rudimenti della fotografia analogica grazie a preziose amicizie con professionisti del settore. Da sempre incline alla via della sperimentazione, con l’avvento del digitale ha affinato le tecniche di elaborazione in camera chiara creando un proprio stile a tratti cinematografico. Si occupa di fotografia di eventi live quali concerti e spettacoli teatrali, street-photog raphy e fotografia urbex.

Inaugurazione venerdì 14 Novembre 2025 ore 18.30